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dc.contributor.authorTega, Diletta
dc.date.accessioned2021-05-04T13:57:34Z
dc.date.available2021-05-04T13:57:34Z
dc.date.issued2020-09-09
dc.identifier.urihttps://directory.doabooks.org/handle/20.500.12854/69471
dc.languageItalianen_US
dc.subject.classificationthema EDItEUR::L Lawen_US
dc.titleLa corte nel contestoen_US
dc.title.alternativePercorsi di ri-accentramento della giustizia costituzionale in Italiaen_US
dc.typebook
dc.description.versionPublisheden_US
oapen.abstract.otherlanguage"Lo studio è dedicato alla recente tendenza al ri-accentramento, dopo decenni, invece, di “diffusione” del controllo di costituzionalità: la Corte costituzionale cerca di tornare al centro della scena, recuperando spazi di intervento che, prima, aveva lasciato andare, a beneficio del legislatore, ma anche dei giudici comuni e di quelli europei. Questa tendenza è inquadrata in una prospettiva più generale: quella che guarda al contesto complessivo – giuridico, politico, culturale e sociale – in cui l’Istituzione opera. Il ruolo del giudice delle leggi sembra cambiare nel tempo, anche se non cambiano le disposizioni dedicate alla Corte. Che cosa è, allora, che cambia? Cambiano le domande che vengono rivolte alla Corte; i suoi rapporti con le altre istituzioni; i paradigmi che, anche quando non rivendicano esplicitamente una natura costituzionale, sicuramente influenzano il costituzionalismo nazionale. Cambia il contesto, appunto. La diversità delle tendenze in cui si è articolata la giurisprudenza costituzionale e il mutare delle sue costruzioni interpretative riflettono anche il costante tentativo della Corte di continuare ad approvvigionarsi del massimo possibile di legittimazione delle proprie decisioni, tenuto conto del contesto in cui esse dispiegano i propri effetti. Leopoldo Elia ha ricordato che la Corte, forse il miglior prodotto della Costituzione del 1947, ha bisogno di una continua rilegittimazione, come tutte le grandi istituzioni. La prima fonte di legittimazione è, chiaramente, la stessa giurisprudenza: lo si può vedere in tutte le stagioni della giurisprudenza costituzionale e lo si vede anche oggi nella stagione del ri-accentramento. Diletta Tega insegna Giustizia costituzionale e Global Constitutional Law presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Alma Mater Studiorum. Fa parte del Comitato di Direzione della Rivista Quaderni costituzionali. È componente del General Council della International Society of Public Law, ICON-S. È stata ricercatrice nell’Università di Milano Bicocca (2006-2014). È stata assistente di studio presso la Corte costituzionale italiana (2011-2014). Per l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali ha ricoperto il ruolo di Italian legal junior expert (2007-2009). È stata visiting fellow all’Istituto universitario europeo (a.a. 2019-2020); Max Planck Fellow al Max Planck Institute for comparative public law and international law (a.a. 2016-2017); Emile Noël Research Fellow alla School of Law della New York University (a.a. 2009-2010). Il suo precedente lavoro monografico, I diritti in crisi, è stato pubblicato da Giuffrè nel 2012."en_US
oapen.identifier.doi10.30682/sg304en_US
oapen.relation.isPublishedBy259c0e59-8cd9-4db1-a169-1f19e327db26


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