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dc.contributor.authorZatti, Sergio
dc.date.accessioned2024-05-03T09:46:53Z
dc.date.available2024-05-03T09:46:53Z
dc.date.issued2024-05-03
dc.identifier.urihttps://directory.doabooks.org/handle/20.500.12854/136672
dc.languageItalianen_US
dc.relation.ispartofseriesQuaderni di AOQUen_US
dc.subject.classificationthema EDItEUR::D Biography, Literature and Literary studies::DS Literature: history and criticism::DSC Literary studies: poetry and poetsen_US
dc.subject.otherUnity and Multiplicityen_US
dc.subject.otherHumanism and Conunter-Reformationen_US
dc.subject.otherEpic and Novelen_US
dc.subject.otherIdentity and Alterityen_US
dc.subject.otherIdeology and Identificationen_US
dc.titleL'uniforme cristiano e il multiforme pagano. E un nuovo saggio sulla «Gerusalemme Liberata»en_US
dc.typebook
dc.description.versionPublisheden_US
oapen.abstract.otherlanguageLa lettura della Gerusalemme Liberata identifica una struttura oppositiva che opera a diversi livelli sia semantici che formali. L’unità fondativa della fede cristiana a fronte della molteplicità della cultura pagana corrisponde a una tensione interna alla Cristianità tra l’impresa di liberare Gerusalemme dall’“usurpazione” islamica e i desideri distinti e conflittuali dei singoli cavalieri (provenienti dal libero mondo cavalleresco e ora disciplinati in una missione collettiva). Ma anche si conforma alla opposizione tematica tra un principio maschile di razionalità e uno passionale femminile; alla rigida ortodossia della dottrina controriformistica nel secondo Cinquecento versus le tendenze molteplici ed eterodosse dell’umanesimo rinascimentale; all’istanza centripeta dell’epica contro le ramificazioni centrifughe del romanzo cavalleresco; alle differenze fra il mondo rigidamente regolato della Liberata e l’universo tendenzialmente anarchico e pluralistico del Furioso; alla rappresentazione della scissione psichica del Tasso stesso tra un autore-Dio, signore della sua materia, e il cortigiano umiliato in una condizione subalterna. Le conseguenze e le implicazioni di questa impostazione di lettura sono molteplici: quello che propone il libro è un modello strutturale e semiologico di interpretazione basato sulla versione de-psicologizzata della “formazione di compromesso” freudiana avanzata da Francesco Orlando, per comprendere l’irrisolto conflitto che si crea nel testo fra l’ideologia che lo struttura e l’identificazione emotiva che viene viceversa offerta al lettore. Dal punto di vista della tradizione critica, riconcilia la perenne opposizione tra interpretazioni psicologizzanti del Tasso come anima tormentata e la lettura storicizzata della Liberata come un’epica ortodossa della Controriforma di cui individua le contraddizioni radicate nel testo. Dal punto di vista di una critica dell’alterità culturale evidenzia i modi in cui la differenza di fede, razza, etnia e genere rappresenta una figura illuminante delle divisioni interne alla norma cristiana, bianca, maschile, eterosessuale dell’io occidentale. E dalla prospettiva della storia letteraria rivela le tensioni storiche e ideologiche tra una letteratura concepita come un dominio conforme alla doxa e contiguo alla società, che ne trasmette in forme esemplari il pensiero e le pratiche normative, e una letteratura intesa come il territorio di piaceri speciali e tendenzialmente illeciti che ne minacciano la consistenza e l’autorità. Tre livelli paralleli fondano l’opposizione fra unità e molteplice: la guerra cosmica fra inferno e cielo; la guerra fra opposti schieramenti religiosi, Pagani versus Cristiani; e la lotta intestina al campo cristiano fra Goffredo e i compagni erranti. Il conflitto si ripropone anche in relazione alle circostanze storiche della composizione del poema e in special modo alla battaglia dell’ortodossia contro la devianza in senso lato eretica. La modernità della Liberata consiste in questo senso nella tensione inconciliata fra il ripudio esplicito delle forze del male – incarnate nell’alterità pagana e particolarmente nelle seduzioni femminili – e l’attrazione sotterranea per quelle stesse forze, un essere del partito del diavolo senza saperlo come Blake diceva di Milton.en_US
oapen.identifier.doi10.54103/aoqu.168en_US
oapen.relation.isPublishedBy6248ff0f-e85a-4c84-b1c8-9820a67d3d31
oapen.relation.isbn979-12-5510-126-0en_US
oapen.relation.isbn979-12-5510-127-7en_US
oapen.relation.isbn979-12-5510-128-4en_US
oapen.imprintMilano University Pressen_US
oapen.pages212en_US
oapen.place.publicationMilanoen_US
oapen.peerreviewSeries books
peerreview.review.typeProposal
peerreview.review.typeFull text
peerreview.anonymityAll identities known
peerreview.reviewer.typeInternal editor
peerreview.reviewer.typeEditorial board member
peerreview.reviewer.typeExternal peer reviewer
peerreview.review.stagePre-publication
peerreview.open.reviewNo
peerreview.publish.responsibilityBooks or series editor
peerreview.id622013e1-0012-450b-9b72-822b18685f22
peerreview.titleSeries books


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